/ Delitto in … / Chapter 2

Chapter 2

   Che brutto risveglio! Ferretti si alza faticosamente dal letto. Centoventi chili di peso non sono uno scherzo, ma per lui da sempre grasso è un’abitudine. Non ricorda infatti di essere mai stato magro.
   Avvolto in una vestaglia di seta blu, si siede su una poltrona e ordina la colazione per telefono:
– Sono Ferretti, vorrei un cappuccino con molto schiuma e una spruzzata di cacao amaro, tre bomboloni alla crema e due cornetti salati con prosciutto crudo di Parma. Ah, dimenticavo, ci sono notizie dell’omicidio di stanotte?
– Certo, signer Ferretti, tutta Siena parla dell’omicidio, una cosa terribile e, con la corsa del Palio, una tragedia! Provvediamo subito a portare al colazione.

   Quando arriva la colazione il giornalista è ancora seduto. Con aria pensosa si liscia la barba; in fondo non sarà poi così difficile scrivere un articolo sull’omicidio.

   Quando torna il cameriere per ritirare il vassoio, Ferretti gli chiede: – Sai dov’è avvenuto l’omicidio?

– Sì, signore, in Piazza del Campo, sui palchi sistemati per il Palio. Hanno ucciso una donna con una pugnalata al cuore. L’hanno trovata in una pozza di sangue.

– E chi è?

– Non so. Dicono che è dell’ambiente dei cavalli e che l’assassino ha lasciato la sua firma. Sull’impugnatura dell’arma sono incise delle iniziali, probabilmente quelle dell’assassino. Ah! Ora devo andare. Buona giornata, signore.

– Grazie a te, ragazzo.

   Dopo aver consumato la colazione, esce indossando un completo di lino bianco e un panama, un fazzolettino di seta nel taschino della giacca e scarpe bicolori.

   Egli tiene molto alla sua immagine, ha una grande passione per i vestiti su misura che acquista da un famoso sarto romana. Le scarpe, anch’esse su misura, provengono dalla vecchia bottega di un calzolaio di Milano, mentre un laboratorio di speziali di Firenze prepara il suo profumo.

   Ferretti si dirige allora in Piazza del Campo, luogo del delitto.

   La zona dei palchi, delimitata da nastro rosso e bianco, è sorvegliata da una decina di poliziotti. Molta gente gira per la piazza; i turisti stranieri osservano senza capire granché o continuano a scattare foto.

   Prima di iniziare le indagini, Ferretti decide di bere un buon caffè ed entra in uno dei bar della piazza.

   Sui ripiani a fianco del bancone sono esposti i panforti. Ferretti non sa se prendere una fetta di panforte nero, “il classico”, oppure il tipo bianco, più dolce con agrumi canditi e pasta di mandorle. Che dilemma!

   Ferretti si siede a un tavolo fuori, sulla piazza, e ordina un caffè macchiato e due fette di panforte, una nera e una bianca, perché – pensa tra sé – sarebbe un delitto non assaggiare le due specialità!