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Chapter 3

   Ferretti! Cosa fai qui, a Siena?

– Oh, avvocato Termoli, che piacere, prendi un caffè con me?

– Voluntieri, grazie. Brutta storia questo omicidio.

– Io veramente non so ancora niente, ma sono qui per raccogliere notizie e scrivere un articolo per il giornale.

– Da quando ti occupi cronaca nera?

– Da stamani, strano vero?

– Sì! Nell’omicidio sono coinvolte molte persone in vista qui a Siena.

– Davvero? Racconta!

– L’identità della vittima è ancora sconosciuta. La polizia non ha trovato i suoi documenti. Non deve essere una di qui. Invece l’assassino è uno del posto sicuramente. La polizia non ha ancora rivelato il suo nome, ma le tracce portano tutte a una persona di spicco della nobilità senese.

– Se non sbaglio, la polizia ha trovato l’arma del delitto. Un pugnale son delle iniziali.

– Sì, sull’impugnatura del pugnale, un oggetto antichissimo e prezioso, sono incise due G e anche uno stemma. Lo stemma è dell casato del Gualdi e l’ultimo Conte Gualdi si chiama appunto Gualtiero Gualdi come il suo antenato. Le iniziali, G.G., non lasciano dubbi.

– Gualtiero Gualdi? Sembra impossibile. L’ho incontrato più volte a dei ricevimenti e sembra una brava persone. Per quale motive l’omicidio?

– Ecco, un pettegolezzo circola nell’ambiente. Gualdi conduce una vita un po’ “allegra”. Mi spiego meglio: per il decoro del casato ha una moglie ufficiale, ma frequenta anche delle amanti.

– Non è poi così strano. Persone spesso insospettabili hanno relazioni extraconiugali.

– Già, ma al Gualdi piacciono le donne già impegnate. Più di una volta infatti ha ricevuto minacce da mariti e fidanzati traditi.

– Non lo conoscevo sotto questo aspetto. Ma allora potrebbe essere un omicidio passionale.

– Caro Ferretti, devo andare: aspetto domani per legger il tuo primo articolo di cronaca nera. Arrivederci.

– Arrivederci, avvocato Termoli, grazie per le preziose notizie!

   Intanto Ferretti, che ha finito il suo panforte, attraversa la piazza e rivolge alcune domande a un poliziotto. Inizialmente l’uomo esita a rispondere: poi, quando riconosce Ferretti, risponde, certo di apparire sul giornale tra i Vip.

   Ferretti reccoglie così delle notizie interessanti: il pugnale usato per l’omicidio è di grandi valore; sull’impugnatura sono incastonate delle pietre preziose, due smeraldi e un rubino.

    Quando è stato scoperto l’omicidio, il cadavere di una giovane donna di età tra i venti e i trent’anni giaceva su un palco con il capo rivolto all’indietro. Indossave solo un impermeabile e, conficcato nel cuore, c’era il pugnale. La donna è morta sul colpo, non c’è stata colluttazione: probabilmente la vittima conosceva il suo assassino.

   Sulla suola degli stivali c’erano tracce di terra e pagliuzze. La donna frequentava quindi delle scuderie.

   Prima di congedarsi, Ferretti gli chiede ancora:
  – Chi si occupa del caso?
  – Il commissario Maccari, signore.
  – Molte grazie, agente; grazie ancora per l’aiuto.